Settore crypto: Guardiamo al futuro con ottimismo
Settimana pesante per il settore crypto, non dissimile rispetto allo scenario che abbiamo vissuto negli ultimi tre-quattro mesi.
In Europa la situazione economica resta incerta, con una pesante crisi energetica le cui prospettive risultano nebulose.
In Usa la Federal Reserve cerca di frenare l’inflazione con nuovi rialzi all’orizzonte, dopo il rilascio dei dati sull’IPC statunitense all’inizio di questa settimana che si sono rivelati più alti delle aspettative.
Infatti i prezzi negli Usa hanno confermato di correre ancora, con un +8.3% (rispetto all’8% atteso) su base annua e + 0.1% su base mensile, mentre anche il dato core è salito del 6.3% (rispetto al 6,1% atteso). Borse naufragate dopo questi numeri con il Dow sceso 1.500 punti, quasi il 5%, il Nasdaq giù di 800 punti, pari a quanto aveva guadagnato nelle ultime 5 sedute e l’S&P crollato di quasi 200 punti, circa il 5% anch’esso. Il dollaro si è rafforzato di oltre l’1% in pochi minuti.
Si torna quindi a vivere lo spettro del risk off, con la Fed che senza alcun dubbio alzerà i tassi dello 0.75%.
Bitcoin e le criptovalute riflettono i malumori finanziari
Anche le crypto hanno subito negativamente gli effetti dei numeri provenienti dalla Finanza tradizionale, i quali, secondo alcuni analisti, dipendono dai ritardi della Fed di rendersi conto di quanto stava succedendo mesi fa e adesso sta provando a porre rimedio, ma nonostante gli sforzi, i risultati sono lungi dall’arrivare.
Settimana pesante per la caduta dei prezzi ma che ricorderemo storicamente perché abbiamo vissuto uno dei momenti più importanti della storia di Ethereum, sempre più proiettata verso il futuro (già definito da molto tempo), le cui conseguenze saranno apprezzabili nei prossimi mesi per il settore delle altcoin.
E’ quindi finalmente avvenuto il Merge di Ethereum, con il conseguente passaggio al PoS e pare non ci sia stato alcun intoppo serio. Adesso la validazione dei blocchi sulla blockchain di Ethereum non avviene più con Proof-of-Work, ma con Proof-of-Stake (PoS).
Un primo risultato, però, è già stato ottenuto, grazie al risparmio energetico dello 0,2% a livello globale. Sembra infatti che, secondo alcune stime, il solo mining di ETH nel mondo consumava circa lo 0,2% di tutta l’elettricità prodotta, e visto che il mining di ETH ora praticamente non esiste più, quel consumo è stato annullato.
I prezzi di ETH sono scesi in questa settimana del 23%, ma secondo alcuni il mercato decreterà il successo del Merge solo nei prossimi giorni, perché adesso ether subisce la discesa a causa di sviluppi macroeconomici come la politica monetaria della Fed. Mentre a livello finanziario ETH sta diventando una criptovaluta deflazionistica e questo alla lunga dovrebbe aggiungere una pressione strutturale al rialzo sui prezzi.
Considerando che la discesa dell’ultima settimana è stata dovuta ad eventi estranei al settore crypto, non disperdiamo l’ottimismo ed un ritorno alla normalità.
Nessuna informazione, analisi o altro materiale in questo articolo costituisce una sollecitazione a vendere o ad acquistare prodotti finanziari e/o strumenti finanziari, né tantomeno costituisce una forma di consulenza in materia di investimenti, tanto meno idonea a fornire le basi per una qualsivoglia decisione di investimento. L’investimento in criptovalute è ad alto rischio.