Prosegue positivamente la settimana crypto
Intonazione positiva per la settimana crypto. Siamo arrivati a mercoledì e ieri l’ottimismo di lunedì sembrava completamente terminato, ma oggi c’è un’evidente ripresa con segni verdi un po’ dappertutto, anche nella finanza tradizionale che ieri ha vissuto una giornata particolare con l’indice S&P500 che, chiudendo in ribasso dell’1%, è sceso per la prima volta da luglio sotto la soglia di 4.000 punti.
Sempre nella giornata di ieri 10.000 BTC, dormienti dal 2013, hanno improvvisamente lasciato il loro wallet. C’era curiosità sul loro destino, ma sembra che non siano stati destinati alla vendita, infatti non sono stati inviati ad exchange, ma sembra che siano invece stati suddivisi tra un gran numero di nuovi wallet.
Secondo analisti on-chain la ripartizione sembra afferire a motivazioni di privacy.
Interessanti a livello di adozione le news provenienti dall’Argentina, che vede i suoi abitanti molto inclini e aperti nei confronti delle crypto, infatti i cittadini della provincia di Mendoza possono pagare le tasse e le imposte governative utilizzando le criptovalute. Il servizio è entrato ufficialmente in funzione il 24 agosto, ma in questa fase accetterà solo stablecoin, come Tether (USDT), per il pagamento delle tasse. L’obiettivo dell’amministrazione di innovare e modernizzare prosegue quindi a gonfie vele.
Anche nella finanza tradizionale ci sono segnali di ripresa e nell’ambito delle valute l’euro si mantiene attorno alla parità: Secondo alcuni membri della Bce sono alte le possibilità di rialzo di 75 basis point dei tassi in Europa, soprattutto dopo i dati provenienti da Spagna e Germania, peggiori delle attese. Sarebbe un seguire i passi della Fed nel combattere l’inflazione creando una convergenza di politica monetaria con gli Usa; anche a livello di prezzi, la discesa del dollaro ha provocato una ripresa delle quotazioni, in quella che sembra una costante degli ultimi giorni.
Ovviamente non tutti sono d’accordo con le intenzioni della Bce. In Francia per esempio numeri migliori del previsto con l’inflazione cresciuta dello 0,4% a livello mensile e del 5,8% su base annua. Il dato è al di sotto del consenso degli economisti che si aspettavano un aumento dello 0,5% mese su mese e del 6,2% anno su anno.
I prezzi dell’energia rimangono il principale driver dell’aumento con un +131,7% anno su anno, trainato in particolare dal costo del gas naturale (+223,6% anno su anno).
In questo contesto bitcoin rivede i €20.000 ed Ethereum si avvicina a zona €1.600.
Piccola nota a margine, durante la caduta dei prezzi della primavera-estate del 2021 BTC arrivò in zona €25.000 ed ETH a €1.500.
Per cui il rapporto tra i due è un po’ sbilanciato a favore di ETH che a breve vedrà il passaggio dal consenso Proof-of-work (PoW) a quello Proof-of-stake (PoS).
-Mauro Masoni, analista finanziario The Rock Trading.
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