Parte positivo il 2023 per in mondo crypto
Il nuovo anno nasce sotto auspici positivi e registra il quarto giorno con segno verde, traguardo raggiunto davvero poche volte nel 2022.
Molto presto per parlare di cambiamento del trend in corso, che, ribadiamolo, risulta ancora al ribasso.
Le liquidazioni di posizioni short latitano e questo rappresenta il primo segnale di cambiamento di trend quando, invece, hanno numeri molto più elevati di quelli attuali (54 mln e 74 mln). Ideale sarebbe un numero di liquidazioni di posizioni short in leva intorno ai 350 milioni con meno della metà delle posizioni long liquidate in un rapporto di più del doppio.
Primi segnali di ripresa
Non mancano le buone notizie, come quanto sta succedendo in Ucraina, paese fortemente depresso dalla guerra dove La catena di farmacie ANC inizierà ad accettare criptovalute in pagamento sia sul suo sito internet sia in loco. E gli utenti potranno anche ordinare online, pagare e poi ritirare presso il punto vendita o farmacia più vicina. O ancora, il capo di Ripple che si manifesta ottimista circa il 2023 del mondo crypto grazie all’arrivo di nuove regolamentazioni.
Lo stop della Fed
Per contro nuovo duro documento della Fed allo scopo di mettere in guardia le banche Usa dai potenziali rischi che il settore crypto porta con sé.
La morale che ne deriva è la volontà di evitare commistioni tra grandi Banche e mondo crypto, come invece sembra la tendenza che si sta manifestando negli ultimi tempi.
Solana (SOL) in forte recupero
A livello di performance non si può non rimarcare il grande cammino di Solana che dai minimi del 29 dicembre ha quasi fatto l’80% in meno di una settimana.
Sotto il profilo della Finanza tradizionale, si spera di guardare immediatamente al 2022 come un anno infausto, al pari del 2008. Fanno capolino i timori per una sempre più possibile e ipotizzata recessione, con l’azione delle Banche centrali che l’hanno determinata, allo scopo di evitare che l’inflazione prendesse il sopravvento.
Ma, almeno per il momento, gli indici dei prezzi al consumo su base annua, non accennano a scendere al ritmo sperato, costringendo le autorità monetarie a non allentare la presa.
Da settimana prossima ne sapremo sicuramente di più.
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