E’ passato un anno da ottobre 2021 ma sembra un secolo
Sembra passato un secolo ma è solo trascorso anno da ottobre 2021 dove nuovi record venivano toccati per quasi tutte le criptovalute; adesso nuovi minimi si sono affacciati e qualsiasi possibilità di risalita viene vanificata dalla forza dei ribassisti, che anche di fronte a un più 5% nella giornata di martedì sono riusciti a vincere la battaglia e a riportare indietro i prezzi.
Troppo influente la finanza tradizionale e troppo congrua la vicinanza ai comportamenti del dollaro, infatti la realtà dice che il giorno in cui il biglietto verde comincerà a scendere, sarà quello in cui tornerà il sereno sui mercati.
Ma quando vedremo un po di luce?
Considerando che i tassi continueranno a salire e arriveranno al 4.5% all’inizio del 2023, si va nella direzione di un risk off sempre più importante, la cui forza è ravvisabile da quanto sta accadendo sui mercati.
Per cui ci vorrà tempo oltre che una serie di situazioni che devono essere aggiustate. C’è la guerra in Ucraina che continua a colpire duro con previsioni pessimistiche (le parole di Putin e la firma dell’atto che riconosce ufficialmente l’esito dei referendum e l’annessione dei quattro territori ucraini alla Russia non depone per il meglio) e con i prezzi dei beni energetici arrivati alle stelle. L’inflazione poi è ai massimi degli ultimi 40 anni.
Ricordiamo che mentre la guerra è stato un evento imprevedibile che ha destabilizzato gli equilibri economici europei e mondiali, l’inflazione attuale è il frutto dei recenti comportamenti delle Banche centrali. La Fed si sta muovendo in modo aggressivo sui tassi dopo averli mantenuti a zero per dieci anni, inondando i mercati di denaro. Poco da sorprendersi per quanto sta succedendo e per il punto al quale siamo approdati.
L’obiettivo delle banche centrali, visti i prezzi galoppanti, risulta quello di evitare l’ulteriore aumento, consapevoli per contro, di cadere in una lieve recessione.
Aumento di volumi sulle criptovalute
Circa il settore digitale da evidenziare l’incremento dei volumi di scambi, con la settimana appena conclusa che risulta la più alta da metà giugno e per il bitcoin la terza dell’ultimo anno.
L’incremento dei volumi potrebbe essere prodromico di una possibile inversione di tendenza e un primo segnale potrebbe giungere dal superamento in scioltezza di zona €20.000 per bitcoin (BTC) e zona €1.400 per ether (ETH).
Nessuna informazione, analisi o altro materiale in questo articolo costituisce una sollecitazione a vendere o ad acquistare prodotti finanziari e/o strumenti finanziari, né tantomeno costituisce una forma di consulenza in materia di investimenti, tanto meno idonea a fornire le basi per una qualsivoglia decisione di investimento. L’investimento in criptovalute è ad alto rischio.