Ancora un venerdì nero per le criptovalute
I venerdì neri del mercato crypto: dopo quanto accaduto settimana scorsa con una caduta importante, anche il venerdì appena trascorso ha consegnato una performance davvero negativa (meno 11% per ETH e meno 6% per BTC che hanno che ha sancito un’altra settimana con il segno rosso con rispettivamente un meno 10% e un meno 8%)
Hanno contribuito alla caduta le parole del Presidente della Fed che nel suo discorso da falco ha avvertito che la guerra all’inflazione potrebbe essere dolorosa: “La politica monetaria restrittiva sarà probabilmente necessaria per un po’ di tempo” e “Ripristinare la stabilità dei prezzi richiederà un po’ di tempo e necessiterà dell’utilizzo dei nostri strumenti con forza per portare la domanda e l’offerta in un migliore equilibrio”, ha detto Powell.
Per dare un po’ di speranze sul futuro, Powell ha detto che un ritmo più lento di aumenti dei tassi diventerà “appropriato” ad un certo punto. Tutti gli analisti sono però concordi che l’aumento dei tassi per settembre sarà di ulteriori 75 basis point.
Bruciati quindi tutti i recenti gain del mercato crypto con la paura a serpeggiare e a riportare in zona €20.000 Btc e in zona €1.500 eth. Cadono anche le Borse tradizionali di cui BTC rappresenta una sorta di indice a leva.
Il dollaro forte è stato il leit motiv degli ultimi giorni e infatti a livello di quotazioni, sostanziale parità tra quelle espresse in Euro e quelle espresse in Dollari, con i primi a primeggiare in certi frangenti. Situazioni storicamente nuova per il mercato delle crypto.
Proseguono le liquidazioni con quasi 300 milioni di posizioni long liquidate venerdì in un contesto in cui anche il market cap di bitcoin è crollato del 50%, passando dai quasi 900 miliardi di dollari registrati all’inizio di quest’anno all’attuale cifra di 387 miliardi di dollari.
Gli sviluppatori di Ethereum (ETH) hanno espresso preoccupazione per l’imminente “Merge” della rete, con il passaggio dal consenso proof-of-work (PoW) a quello proof-of-stake (PoS). Il merge avrà luogo intorno al 15 settembre e vedrà la rete Ethereum passare dall’attuale algoritmo di consenso decentralizzato proof of work a un nuovo algoritmo proof of stake, sostenuto dal cofondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, perché considerato un sistema migliore di PoW. Tra questi, la maggiore sicurezza “a parità di costo”, la decentralizzazione e gli attacchi da cui è più facile “riprendersi”.
Spostandoci in Asia, in Giappone l’Agenzia per i servizi finanziari (FSA) e il Ministero dell’economia, del commercio e dell’industria (METI) del governo giapponese esamineranno le aliquote dell’imposta sulle società per le criptovalute a partire dal 2023. La revisione si concentrerà principalmente sulle imprese che forniscono criptovalute per raccogliere fondi da utilizzare per la creazione di imprese.
Circa il momento in cui BTC rappresenterà il rifugio sicuro dai danni perpetrati dall’inflazione, Antony Scaramucci ex Direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, sostiene che la soglia di wallet attivi perché possa prospettarsi questa possibilità sia di 1 miliardo e considerando che siamo a 300 milioni, numero non trascurabile, ma che bisognerebbe triplicare perché bitcoin protegga dalla salita dei prezzi.
Opinione rispettabile ma che evidenzia quanto certi tempi siamo lontani.
-Mauro Masoni, analista finanziario The Rock Trading.
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